Ricorso Procura Agrigento contro scarcerazione di Carola. I magistrati bocciano la decisione di tenere in libertà la capitana della Sea Watch.
ROMA – Ricorso Procura Agrigento contro la scarcerazione di Carola. Secondo i giudici la capitana della Sea Watch doveva rimanere in cella almeno fino al processo. “I titoli di reato – specificano i magistrati citati da Il Mattino – consentivano l’arresto, esisteva lo stato di flagranza e venivano rispettati in termini di legge. Nel provvedimento si rileva il vizio di violazione di legge e la mancanza di motivazione, in quanto l’ordinanza impugnata non ha valutato correttamente i presupposti della misura pre-cautelare adottata nelle forme con le quali è chiamata a farlo, procedendo all’erronea non convalida dell’arresto in questione“.
Scarcerazione Carola, la posizione della Procura di Agrigento
La notizia del ricorso alla Cassazione da parte della Procura di Agrigento è stata riportata da AdnKronos che è entrata in possesso del documento in esclusiva: “Una conclusione contraddittoria, errata e non adeguatamente motivata“.
“La scarcerazione – continuano i magistrati – è errata in ragione della tipologia di controllo che egli è chiamato ad effettuare in sede di valutazione di legittimità dell’arresto in flagranza operato dalla Polizia Giudiziaria”.
Carola ritorna in carcere?
La decisione della Cassazione è attesa nelle prossime settimane e in caso di accettazione del ricorso Carola Rackete potrebbe tornare in carcere. La Corte Suprema si dovrà pronunciare in base alla richiesta della Procura di Agrigento e potrebbe chiedere al Gip di rivedere la sua decisione.
Al momento nessuna reazione da parte della capitana della Sea Watch che si trova in Germania in attesa del processo che dovrebbe iniziare nei prossimi mesi. Ma il passo ufficiale della Procura di Agrigento potrebbe cambiare le carte in tavola. In caso di via libera da parte della Cassazione Carola tornerebbe in carcere almeno fino alla sentenza del Riesame.